Si è concluso il 19 e 20 febbraio, con un convegno in Polesine, ”Educloud. Ripartire associativa-mente per la costruzione di una nuova rete sociale di Comunità”, il progetto regionale che ha visto come capofila il CTG Veneto e partner Terre della Vangadizza, ecosezione di Movimento Azzurro.
Finanziata dalla Regione Veneto, con fondi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’azione è durata circa un anno su tutte le province del Veneto, coinvolgendo centinaia di volontari e migliaia di soci e cittadini impegnati a riparare e superare i danni sociali e relazionali provocati dalla pandemia in corso.
Il risultato del lavoro fatto è stato presentato nella due giorni svoltasi nella suggestiva e ospitale cornice dell’Ecomuseo Al Pizzon di Fratta Polesine, in gestione al gruppo Ctg Rovigoti, dove sono convenuti i vari dirigenti e rappresentanti dei gruppi del Centro Turistico Giovanile che hanno collaborato attivamente all’iniziativa, mentre molti altri hanno dovuto seguire in streaming , considerato l’esaurimento dei posti disponibili in presenza secondo le normative anti Covid 19.
Presieduto da Nicola Gasparetto, presidente regionale del Ctg Veneto, al convegno sono pervenuti i messaggi di plauso e saluto degli assessori regionali al Sociale, Emanuela Lanzarin, e della Cultura e Territorio, Cristiano Corazzari. E’ intervenuto invece direttamente il Presidente della Provincia Enrico Ferrarese ,anche a nome del sindaco di Fratta Giovanni Tasso bloccato da un imprevisto dell’ultima ora, rimarcando l’importanza di queste iniziative che permettono alla gente di ricucire rapporti e ricreare occasioni di incontro dopo le difficoltà di 2 anni.
Moderati da Alberto Ferrari, coordinatore per progetto (ma anche segretario generale del Ctg nazionale) sono intervenuti i relatori esterni, Gianni Sparapan e Micòl Andreasi, entrambi educatori nella scuola ma anche impegnati in prima linea sul fronte della Cultura e della Comunicazione.
Sparapan in particolare si è soffermato sulla necessità di non perdere il contatto con le tradizionali culture e lingue locali, trasmesse molte volte dal contatto personale, e adesso minacciate da una sorta di omogenizzazione dovuta alla DAD, alle riunioni in remoto e più in generale all’uso dei mezzi social che, pur utili, non devono trascendere nel condizionare il nostro modo di essere e la nostra identità di comunità culturale e sociale.
Andreasi ha invece sottolineato la necessità di rimettere insieme, anche attraverso la cultura e l’arte, quelli che ha definito “i cocci” che questa tragedia ci ha lasciato in eredità, per farne esperienza positiva e utilizzarli per ricostruire un quadro d’insieme nuovo in cui si sappia essere sistema. In particolare – ha specificato – in un Polesine ricco di tesori naturalistici e artistici ma che si muove ancora in maniera scollegata tre le varie proposte e i vari centri di interesse. Da qui la sfida per superare i vari e anacronistici campanilismi e mettersi in rete con una immagine e proposta condivisa e riconoscibile.
Molto interessanti le esperienze concrete, testimoniate dai dirigenti dei gruppi coinvolti nel progetto. Tra gli altri sono intervenuti: Annarosa Ceccato del gruppo La Specola di Padova, Patrizio Mantovani del gruppo Un Volto Nuovo di Verona, Alberto Bernardi del Circolo Montagnana 365, Lucia Zecchin del gruppo Saccisica di Piove di Sacco, Francesca Viviani del gruppo Guide e Animatori Culturali di Verona, Cristiano Fenzi del gruppo Rovigoti di Rovigo, Ciro Barbato del gruppo IV Novembre di Schio, Loretta Guerrini del Gruppo La Mongolfiera di Badia Polesine, il Consigliere nazionale Gastone De Zorzi di Spinea, Marco Chinaglia come socio Ctg e Coordinatore del Comitato dei Beni Culturali e Ambientali del Polesine, Giuseppe Marangoni presidente nazionale emerito del Ctg,la consulente di progettazione Elisabetta Emiliani, Gabriele Setti presidente dell’Associazione italiana Amici dei Mulini Storici. Tutti interventi che hanno evidenziato come il progetto EduCloud sia stato vissuto intensamente da vari protagonisti e possa costituire veramente uno strumento su cui sviluppare un’azione concreta nel tessuto sociale del Veneto.
Impossibilitati a partecipare hanno comunque inviato le testimonianze del lavoro svolto anche Anacleto Boranga del gruppo Belluno e Ivana Tosato del Comitato Provinciale Ctg di Padova, dopodichè ha concluso i lavori il Presidente nazionale del Ctg, Fabio Salandini, rivolgendo parole di plauso per una iniziativa che ha segnato la ripresa piena delle attività associative non solo a livello locale, ma anche come rete regionale. Una sfida complessa, ma vinta anche con l’aiuto delle nuove forme di comunicazioni tra cui il nuovo portale internet del Ctg regionale. Uno strumento che va oltre un semplice sito informatico per essere un vero cloud, cioè una “nuvola” in grado di raccogliere tante buone pratiche ed esperienze da riversare poi come “pioggia benefica” sul territorio e sul tessuto sociale.
Da sottolineare nelle note finali, ma non ultimo per valore, anche l’aspetto dell’ospitalità offerta presso la locanda del Mulino al Pizzon, veramente improntata all’autentico spirito Ctg, ben espresso dalle volontarie Gabriella De Giovanni, Lisa e Laura Marangoni, ben coordinate da Donatella Girotto che ha saputo animare anche i momenti gastronomici, legandoli a una riscoperta culturale e tradizionale dei piatti portati in tavola.
Da non dimenticare, a completamento della due giorni, anche gli importanti momenti di conoscenza del territorio, peraltro proprio uno degli aspetti principali perseguiti da EduCloud. In particolare l’animatore Livio Magon ha saputo ben presentare alcune ricchezze e peculiarità del Polesine, come lo scrigno di opere preziose che è la chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Fratta, l’eccellenza europea di maestria rappresentata dalle Vetrerie d’arte Tomanin, la storia e la devozione popolare religiosa imperniata attorno all’arca sepolcrale di San Bellino nella Basilica a lui dedicata, Vescovo di Padova e patrono di Rovigo e della sua Provincia. Anche lui, quindi, per questa sua peculiarità, un esempio di “superamento” dei campanilismi locali e dei confini territoriali, in una logica di costruzione di una rete comune. Ancora, a ben vedere, un altro degli scopi del progetto EduCloud.
Educloud a Fratta, la due giorni a conclusione del Progetto
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