La nostra storia in Veneto

Il CTG si diffonde in Veneto già nei primissimi anni ’50 sotto forma di gruppi nati spontaneamente dalla locale Gioventù Italiana di Azione Cattolica e ad essa collegati per operare nel segmento specifico del turismo dei giovani, allora assolutamente in maniera pionieristica.

Bisognerà però arrivare al 1970 perché l’Associazione si doti di un nuovo statuto, in cui viene sancita l’autonomia del CTG dall’Azione Cattolica.
Alcune regioni avevano nel frattempo costruito una propria specifica strutturazione.
Nel Veneto il primo presidente regionale fu l’avv. Bepi Maffei, del Ctg di Padova. Si susseguirono in ordine i seguenti presidenti: Adolfo Crespan di Belluno, Giuseppe Marangoni di Rovigo, Silvano Bottacini di Verona, Maurizio Delibori di Verona, Alberto Ferrari di Rovigo; poi di nuovo Crespan, Bottacini, Marangoni e da ultimo Nicola Gasparetto di Rovigo per due mandati consecutivi.
Parallelamente si susseguirono i seguenti consulenti ecclesiastici ( così il nuovo statuto aveva definito gli assistenti ecclesiastici): don Lorenzo Dell’Andrea di Belluno, Don Giacomo Prandini di Rovigo, Don Giovanni Roncolato di Padova, Don Gigetto De Bortoli di Belluno, Don Mario Gonzo di Verona. Dopo la morte di Don Mario non risulta assegnato alcun altro consulente ecclesiastico.
Va segnalata la straordinaria vitalità del Ctg Veneto negli anni ’70 e ’80. La presidenza Marangoni caratterizzò la sua funzione nella promozione della nascita e sviluppo di Gruppi e Comitati Provinciali CTG. A tal fine cominciò ad inserire nella programmazione regionale convegni, corsi dirigenti, campus Pre-ctg, stampa mensile della rivista Veneto CTG, nuovi servizi ( acquisto e noleggio ai Gruppi di 2 pulmini a metano, la campagna di ricerca e gestione di strutture ricettive soprattutto nel settore extralberghiero come ostelli, Kasère, bivacchi, rifugi, campeggi). All’iniziativa regionale fecero riscontro importanti successi: Del pulmino si dotarono le province di Rovigo, Padova, Verona, Belluno; Kasère: le province di Belluno e Vicenza; Case per Ferie: Verona, Venezia, Rovigo; Rivitalizzazione di villaggi di montagna abbandonati: Rovigo a Fernazza); campeggi strutturati: Verona sul Lago di Garda; Campeggi liberi: Rovigo nel delta del Po nelle 2 isole di Scano Boa e Bastimento.
Importantissima fu la cura della Presidenza Regionale nella fase di costituzione della Regione del Veneto a livello politico e amministrativo. Il presidente Marangoni entrò a far parte di un Comitato di consulenza giuridica dell’assessore regionale al Turismo. In tale funzione, propose e riuscì a far approvare due leggi regionale a sostegno del turismo sociale e giovanile (n. 75 e n. 93). Per decenni esse costituirono un grande contributo alle iniziative e investimenti dei Gruppi e dei Comitati provinciali CTG.

Una svolta ulteriormente decisiva avvenne alla fine del 1980. Marangoni si dimette da dirigente dell’INPS e fonda un’impresa privata . Alla base di questa scelta c’era la radicazione della vocazione che ormai caratterizzava la sua vita: quella di dedicarsi più liberamente alla promozione e realizzazione delle finalità del CTG. L’azione volontaria dei dirigenti Ctg era la base per la vita dell’associazione. Ma occorreva una struttura di servizio dedicata a supportare l’azione volontaria dei Gruppi. Fu decisa pertanto la costituzione del COR- Centro Operativo Regionale, per dare continuità all’azione di servizi ai Gruppi e Comitati e per sviluppare l’azione di ricerca a livello politico, economico, di formazione dirigenti, di fondazione di nuovi Gruppi, ecc.
Il COR fa i primi passi in una camera dello scantinato dell’abitazione privata di Marangoni e si compone, oltre allo stesso Marangoni in qualità di coordinatore, di due giovani dipendenti a contratto: Rossi Sandro e Massimo De Giovanni del Gruppo Woodstock di Rovigo. Prezioso il contributo in veste di collaboratrice volontaria di Donatella Girotto. Stampa, convegni, ricerche, contatti. E’ così che si arriva alla grande conquista: l’apertura in pieno centro a Padova , recuperando un’ala dismessa dell’ex dormitorio comunale , di un ostello della gioventù, da noi più precisamente chiamato “ Centro di Ospitalità Città di Padova” , intendendo con ciò una struttura aperta anche alle famiglie e ad altre categorie di fasce economicamente e socialmente più deboli.
Era il 1981.Fino ad allora Padova, città internazionale e universitaria, non disponeva di un Ostello. In quel frangente, i Gruppi, soci e dirigenti Ctg del Veneto diedero una testimonianza incredibile di sostegno all’iniziativa aderendo alla campagna lanciata dalla Presidenza Regionale per ottenere, tramite un prestito a zero interessi dei soci Ctg, la copertura delle risorse economiche per coprire l’investimento sostenuto . Infatti, secondo la convenzione, il Comune di Padova si accollava la ristrutturazione dell’edificio, mentre il Ctg , cui veniva affidata la gestione, doveva provvedere all’intero arredamento e attrezzature. Sandro Rossi e Massimo De Giovanni furono i primi gestori, con la direzione di Marangoni. In seguito Sandro divenne direttore dell’Ostello, mentre De Giovanni e Marangoni si dedicarono ad altri impegni. L’Ostello divenne la sede regionale, ospitando la sede anche di vari Gruppi Ctg di Padova , incontri, corsi e convegni provinciali, regionali e nazionali. La storia di questa struttura è preziosamente ricostruita da Teresa Barbieri, del Gruppo Ctg “ La Specola” di Padova, in un saggio pubblicato sulla Rivista “PADOVA”.