REGIONALE

A San Salvaro Torna L’annuale Pellegrinaggio Regionale

RIPRENDIAMO LA TRADIZIONE DELL’ANNUALE PELLEGRINAGGIO REGIONALE , INIZIATA NEL 1991 E INTERROTTA NEGLI ULTIMI 2 ANNI PER IL COVID

PRESE IL PANE, RESE GRAZIE (LC 22,19)
IL TUTTO NEL FRAMMENTO

Domenica 16 ottobre 2022 in cammino sulla ROMEA STRATA
verso il Monastero di San Salvaro (Urbana, Pd)

PER RIFLETTERE INSIEME. Quante cose sa dirci un pezzo di pane! Basta saperlo ascoltare. Purtroppo il pane ci sembra scontato: è talmente «quotidiano» da non attirare il nostro sguardo. Non si apprezza, si usa; non si guarda, si mangia. Ogni pezzo di pane è un dono della terra. È lei che ha prodotto il grano. Il contadino lo sa: ara, prepara il terreno, semina, irriga, miete… ma non è lui a produrre quei chicchi dorati.
Gesù, dopo aver preso il pane nelle sue mani rende grazie. È la gratitudine la nota fondamentale di ogni cristiano, è la matrice che ne plasma la vita; è la cifra sintetica di ogni essere umano: siamo “un grazie che cammina”.
Chi non è grato non è misericordioso. Chi non è grato non sa prendersi cura e diventa vorace, si abbandona allo spreco, spadroneggia su quanto, in fondo, non è suo ma gli è stato semplicemente offerto. Chi non è grato, può trasformare la terra da granaio per i popoli in un teatro di guerra che distrugge e limita la distribuzione del cibo.
Prendere il pane, spezzarlo e condividerlo con gratitudine ci aiuta, invece, a riconoscere la dignità di tutte le cose che si concentrano in un frammento così nobile: la creazione di Dio, il dinamismo della natura, il lavoro di tanta gente: chi semina, coltiva e raccoglie, chi predispone i sistemi di irrigazione, chi estrae il sale, chi impasta e inforna, chi distribuisce. In quel frammento c’è la terra e l’intera società.
Mangiare con altri significa allenarsi alla condivisione. A tavola si condivide ciò che c’è. Quando arriva il vassoio il primo commensale non può prendere tutto. Egli prende non in base alla propria fame, ma al numero dei commensali, perché tutti possano mangiare. Per questo mangiare insieme significa allenarsi a diventare dono. Riceviamo dalla terra per condividere, per diventare attenti all’altro, per vivere nella dinamica del dono. La condivisione così può diventare stile di cittadinanza, della politica nazionale e internazionale, dell’economia: da quel pane donato può prendere forma la civiltà dell’amore. Torniamo, dunque, al gusto del pane: spezziamolo con gratitudine e gratuità, più disponibili a restituire e condividere. (testo a cura della redazione, tratto dal messaggio della CEI per il Tempo del Creato 2022 (1 settembre – 4 ottobre)

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